mercoledì 18 luglio 2012

Charles a 24 anni era Pre-cognitivo?

“CONSEGUENZE DI UNA LUNGA LETTERA DI RIFIUTO” è il titolo del primo racconto che Charles si vide pubblicato nel 1944, sulla rivista Story.  Aveva 24 anni ed è curioso notare che Charles ha scritto un racconto autobiografico, che il protagonista della storia si chiama Charles Bukowski,  e che in sostanza  in quel primo racconto si trova già il germoglio della sua produzione futura.
Penso che per uno sconosciuto totale come era lui all’ epoca ( al suo esordio assoluto ), la scelta di porre se stesso come protagonista del racconto, era sicuramente azzardata, ma, letta oggi, piacevolissima perché ci permette di capire delle cose sulla sua giovinezza.
Detto questo, c’è un passaggio del racconto che ora cito, perché sì.

“Ma Milly, Milly, ricordiamoci dell’ arte. Dostoevskij, Gor’kij, per la Russia, e adesso l’America vuole un europeo dell‘ Est. L’America è stufa dei Brown e degli Smith. I Brown e gli Smith sono bravi scrittori, ma ce ne sono troppi, e poi scrivono tutti allo stesso modo. L’America vuole l’oscurità incerta, le meditazioni scomode e i desideri repressi di un europeo dell’ Est.”

 Quando Charles scrive questo,  sta in parte mentendo : L’america nel 1944 in realtà non era affatto interessata all’ oscurità incerta di un europeo dell’ Est, (che poi l’europeo sarebbe Bukowski stesso, nato in Germania.)
Diciamo che in questo primo racconto pubblicato, Charles da libero sfogo a un suo sogno, cioè forse, quello di essere desiderato come scrittore, di avere un pubblico.  Però, questo brano che ho citato, è anche profetico. In America si arriverà ad un punto in cui,  solo negli anni ’70,  una grossa parte di pubblico non ne potrà veramente più della scrittura da ufficio dei Brown e degli Smith. Ed è allora che la figura di Bukowski riemerge dal sottosuolo, per imporsi sul pubblico con la sua carica umoristica, disperata e tenera. Quello che aveva profetizzato nel 1944 si avvererà appieno,  ma solo 30 anni dopo.

Cosi penso: Charles era Pre-cognitivo, cioè capace di prevedere il futuro ? Oppure si è trattato solo di un caso? O forse le parole hanno una sorta di potere magico, tralasciando ogni retaggio Fantasy?
Ogniuno di voi ha la sua risposta, oppure avete di meglio a cui pensare, il che è molto possibile. Non so bene perchè, ma  stasera scelgo la possibilità precognitiva.  Ma di sicuro la mia opinione non è quella giusta, perché non ho la verità in mano.

Conseguenze di una lunga lettera di rifiuto è pubblicato nel volume  “Azzeccare i cavalli vincenti”, Feltrinelli 2009, traduzione di Simona Viciani.

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